Chiesa dei SS. Siro e Margherita

  • Ecomuseo Val Sanagra - Chiesa dei SS. Siro e Margherita, esterno - Codogna

    Chiesa dei SS. Siro e Margherita, esterno - Codogna

  • Ecomuseo Val Sanagra - Chiesa dei SS. Siro e Margherita, interno - Codogna

    Chiesa dei SS. Siro e Margherita, interno - Codogna

  • Ecomuseo Val Sanagra - Chiesa dei SS. Siro e Margherita, altare dedicato alla Madonna del Rosario - Codogna

    Chiesa dei SS. Siro e Margherita, altare dedicato alla Madonna del Rosario - Codogna

  • Ecomuseo Val Sanagra - Chiesa dei SS. Siro e Margherita, altare maggiore - Codogna

    Chiesa dei SS. Siro e Margherita, altare maggiore - Codogna

La chiesa è situata tra la frazione di Velzo e quella di Codogna, su un’altura dalla quale si gode di una bella veduta su tutta la Val Menaggio e, in lontananza, il lago di Como e le Orobie lecchesi.

Non si conosce l’anno di fondazione, ma è parrocchia dal 1487. Negli archivi parrocchiali sono anche state trovate prove dell’esistenza sul territorio di Grandola di un’altra chiesa, sempre dedicata a S. Siro, utilizzata nei giorni festivi da un canonico di Menaggio. Nel Seicento l’imperatore Leopoldo d’Asburgo indette un concorso per l’ampliamento della chiesa. Il fatto trova risconti nell’oratorio di S. Giovanni Nepomuceno, dove si incontrano l’iscrizione “Leopoldus Imperator Ecclesiae Banefactor Maximus”, lo stemma imperiale e un dipinto rappresentante l’imperatore con la Madonna del Rosario. Pare che l’imperatore fosse affetto da una grave malattia e, su invito di un Guaita attivo alla sua corte, è ricorso alla Vergine guaritrice anche attraverso i finanziamenti per il restauro dell’edificio. La cosa potrebbe anche essere collegata alla leggenda del fiume Sanagra, il cui nome deriva dalla presunta capacità di Sanare i malati.

Attualmente l’aspetto esterno è tipicamente barocco, frutto dei rifacimenti seicenteschi: sulla volta del presbiterio è indicata la data della nuova consacrazione, il 1637. Le pareti laterali esterne tuttavia testimoniano in alcune porzioni le origini antiche della chiesa. Il campanile presenta una colorazione grigio-rosa frutto del restauro effettuato alla fine degli anni Novanta.