Naggio

  • Ecomuseo Val Sanagra - Piazza di Naggio

    Piazza di Naggio

Alcuni anziani del paese sostenevano che il nome potrebbe derivare da Sem Nacc (siamo andati), un’esclamazione dialettale importata da pastori bergamaschi fuggiti dalla loro città natale.
Alcuni sostengono che il nome potrebbe anche derivare dal latino Nacta libertate (raggiunta la libertà): Nacc (Naggio), ovvero un paese libero da qualsiasi giogo anche in tempi passati.

La storia degli abitanti è legata all’arte: molti erano gli scalpellini, pittori, scultori, capomastri che hanno girato l’Europa. Tracce della loro attività si possono ancora riscontrare sugli edifici del borgo, in particolare sui numerosi portali. Molti sono anche gli affreschi che decorano i muri delle case e le stradine.

Le famiglie avevano nomi più o meno famosi, quali Barelli, Muttoni, Guaita, Pavoni e Tentardini. La tradizione dell’artista itinerante è tipica della provincia di Como e molte sono le testimonianze: dagli antichi Magistri Cumacini, passando ai Maestri Campionesi fino ai grandi artisti barocchi della Val d’Intelvi.

Splendida è la vista sul lago di Como che si può godere dal borgo, e caratteristica è anche la piazzetta centrale dotata di una bellissima fontana con statue, esemplare unico del suo genere nel contesto grandolese.

A Naggio si trovano due chiese una del quattrocento, la Chiesa di S. Antonio Abate e una del settecento, la Chiesa della Madonna Addolorata.

Inoltre, in località “La Comuna” soprastante la frazione di Naggio si trova la storica Cappella di San Rocco.