Villa Corti Cerletti
Situata in frazione Codogna, non si conoscono i nomi dei costruttori e dei primi abitanti. Un affresco di un Gesù flagellato sovrastante l’ampio scalone riporta la data nel 1535, ed è probabilmente coevo al termine del lavori di realizzazione dell’edificio.
Nel Sei-Settecento la villa era di proprietà della famiglia Guaita, al tempo valvassori del Granducato di Milano poi Regno di Spagna. Nell’Ottocento divenne la dimora di Giacomo Corti e della figlia Sofia, sposa Cerletti. Il Corti fu un grande viaggiatore: visse per qualche anno in Inghilterra, poi negli Stati Uniti e infine in Sud America. Nel 1830 si stabilì a Buenos Aires dove venne raggiunto dalla fidanzata Caterina, e la città argentina divenne la sede della sua famiglia.
In alcuni scritti lo storico Cesare Cantù ricorda l’impegno di Giacomo nell’accogliere concittadini comaschi emigrati in Argentina assistendoli
in quei primi passi che di tutti sono i più scabrosi”. Attualmente la proprietà è divisa tra i Cerletti (parte ovest) e Oxilia e Marangoni (parte est).
L’aspetto dell’edificio è frutto dei lavori settecenteschi e, più che una villa padronale, appare come una casa di grandi dimensioni. Presenta un corpo di fabbrica centrale e due ali minori, i quali creano uno schema ad U circondante un cortile pavimentato con lastre di beola. Prospiciente la facciata è il grande parco, nascosto dall’esterno da mura abbastanza alte erette nel 1813 a seguito della cessione di una parte della casa. L’interno è in buono stato di conservazione, con volte decorate da affreschi e stucchi, soffitti lignei, ampi saloni e, nella sala della musica, un bel pavimento in mosaico di grande interesse. Rilevanti sono anche le ampie cantine, la legnaia e la ghiacciaia, testimonianze della vita di un tempo degli abitanti. L’ingresso del cortile della casa avviene attraverso due eleganti portali settecenteschi, sormontati da balconcini con parapetto in ferro battuto.